Edilizia,
The article compares two reinforcement systems applied to a building made of tufa masonry: a traditional reinforced plaster made of electrowelded mesh and concrete on one side and a low-thickness reinforced plaster using composite materials and cement-free mortar. Some reversibility tests carried out on a building’s tufa in the center of Naples have highlighted the advantages of using composite materials in the context of a restoration site, where the principles of justice reflect the characteristics of compatibility, reversibility, durability and poor invasiveness.
The issue of seismic vulnerability of protected historic buildings in Italy is highly relevant, following the series of seismic events that have caused destruction and irreparable damage to the historical and architectural heritage in recent years. The apparent, but sometimes substantial, opposition between the themes of conservation of the building and those of safety (not only for people but also for the survival of the asset itself) has led to extreme positions and a fundamental immobility that certainly did not benefit an already critical situation. In any case, the search for new solutions, compatible with the principles of conservation but still ensuring an acceptable level of protection, continues and becomes increasingly targeted and articulated with diverse proposals, sometimes supported by scientific evidence, and others particularly daring.
The majority of existing constructions in the historic centers of Italian and European cities are made of ordinary brick or stone masonry. Depending on the size and shape of the elements, their origin, the type of block, and the quality of the mortar, various masonry textures can be found.
Frequently, these buildings have multiple leaf walls, with or without effective connections between them. Under seismic actions, the vertical walls are subjected to high horizontal actions in-plane (shear) and out-of-plane (flexure). The shear strength of the masonry walls in existing buildings is limited, so the resistance capacity to an earthquake is inherently linked to the collapse due to shear of the masonry units and floor bands. Additionally, the horizontal action can cause partial collapses due to the activation of various out-of-plane mechanisms involving the rigid movement of masonry elements. Currently, as stated in Chapter 8 of the Ministerial Decree of 14/1/2008, there are multiple reinforcement techniques available, such as the insertion of steel or composite material tie rods, which have proven to be effective reinforcement techniques. […]
Il tema della vulnerabilità sismica di edifici storici vincolati in Italia è di grande attualità, dopo la sequenza di eventi sismici che ha portato distruzione e danneggiamenti irreparabili al patrimonio storico-architettonico negli ultimi anni. L’apparente, ma talvolta sostanziale, contrapposizione fra i temi della conservazione del manufatto e quelli della sicurezza (non solo per le persone ma anche per la sopravvivenza del bene stesso) ha portato negli anni a posizioni talvolta oltranziste e ad un immobilismo di fondo che di certo non hanno portato vantaggio ad una situazione già critica. In ogni caso, la ricerca di nuove soluzioni, compatibili con i principi della conservazione ma tali da garantire comunque un livello di tutela accettabile, continua e si fa via via più mirata e articolata con proposte diversificate, talvolta sostenute scientificamente, altre particolarmente temerarie.
La maggior parte delle costruzioni esistenti nei centri storici delle città italiane ed europee è costituita da muratura ordinaria di mattoni o di pietra. In relazione alla dimensione e alla forma degli elementi, alla loro provenienza, al tipo di blocco e alla qualità della malta, si possono trovare svariate tessiture per le murature.
Frequentemente questi edifici presentano muratura a paramento multiplo, provviste o meno di un’effettiva connessione tra gli stessi.
In presenza di azioni sismiche le pareti verticali sono soggette ad elevate azioni orizzontali nel piano (taglio) e fuori piano (pressoflessione).
La resistenza a taglio delle pareti in muratura di edifici esistenti è limitata, cosicché la capacità resistente ad un terremoto è intrinsecamente collegata al collasso per taglio dei maschi murari e delle fasce di piano.
Inoltre, l’azione orizzontale può causare collassi parziali dovuti all’attivazione di vari meccanismi fuori piano riguardanti il movimento rigido di elementi in muratura. Attualmente, come si può leggere nel capitolo 8 del D.M. del 14/1/2008, le tecniche di rinforzo al riguardo sono molteplici come ad esempio l’inserimento di tiranti in acciaio o in materiale composito risultano essere delle tecniche di rinforzo efficaci. […]
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