Il recupero di ponti esistenti è oggi uno dei rilevanti problemi nell’ambito delle infrastrutture pubbliche. Le strutture tecnico-gestionali hanno dovuto prendere atto della necessità di una manutenzione sottovalutata nel corso degli anni.
Gli argomenti si riassumono quindi in tre parole: manutenzione, controllo e/o adeguamento ai carichi di Normativa, adeguamento o miglioramento sismico.
La manutenzione
Importante per tutti i ponti, in muratura, in acciaio e in calcestruzzo armato: per questi ultimi, in particolare, la cui costruzione data diverse decine di anni ponendosi in periodi in cui la tecnologia del calcestruzzo e più ancora l’accuratezza nei controlli di qualità non erano allo standard attuale.
I carichi da Normativa
Gli aggiornamenti normativi, che hanno risentito di una evoluzione nei mezzi di trasporto commerciali in fatto di pesi e di portate, oltre che di lievitazioni nella frequenza dei transiti, hanno imposto “Carichi accidentali” più impegnativi rispetto a quelli delle precedenti Norme (ferme dagli anni Novanta, prima delle NTC 2008 e 2018).
La sismica
Similmente, l’introduzione della zonizzazione sismica con tutto quanto consegue relativamente agli oneri sui manufatti e, nel caso specifico, sui ponti, comporta la necessità di prevedere sollecitazioni assai maggiori rispetto a quelli dell’epoca della costruzione.
Molteplici possono essere le tecniche di intervento per le esigenze imposte dalle revisioni normative sui carichi e dagli oneri connessi alla sismica. Il presente contributo si riferisce a tre interventi in Emilia-Romagna su ponti di diversa configurazione, costruiti alla fine degli anni Cinquanta.